La gravidanza è un periodo delicato e importante per il bimbo che dovrà nascere.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità già nel 1979 ha definito cosa si intende per Salute e Prevenzione: per Salute si intende oltre [Clicca il titolo per proseguire] ad una buona condizione fisica anche la presenza contestuale di tutti gli altri bisogni sia della sfera psichica che ambientale. Si tratta quindi di qualità di vita in rapporto alla salute. La Prevenzione invece è legata al mantenimento dello stato naturale di Salute. Poichè la nostra salute dipende per il 90% da fattori ambientali è importante, per mantenere la salute ed effettuare un’adeguata prevenzione, educare l’individuo.
Il rapporto tra salute e cavo orale inizia con la salute della bocca in gravidanza
In odontoiatria la prevenzione è quindi la salute della bocca in gravidanza, ed è legata alla salute del cavo orale.
Quando inizia la prevenzione? Possiamo dire che inizia ancora prima della nascita, durante la gravidanza con la mamma. È infatti già questo un periodo delicato nel quale si possono sottovalutare realtà che sono importanti anche per il bimbo che dovrà nascere. Le modificazioni ormonali che normalmente avvengono in questa fase della vita provocano una congestione delle gengive che appaiono arrossate, gonfie e talvolta sanguinanti. In queste condizioni l’igiene domiciliare sarà sicuramente più difficile creandosi facilmente un maggior accumulo di placca. Le modificazioni ormonali determinano anche un incremento della densità salivare che risulta meno “detergente” sulle superfici dentali, favorendo l’accumulo di placca. Se lasciamo agire indisturbate queste due situazioni, vi può essere un rapido decadimento sia dello smalto, con demineralizzazione e carie dentali, sia della gengiva con gengiviti. Queste possono, se non trattate, evolvere in parodontiti, (piorrea), e conseguentemente dare avvio ad una retrazione ossea e gengivale. Ecco l’importanza di un’accurata igiene sia domiciliare che professionale, che riduca al minimo il rischio di danno dentale. Durante la gravidanza è importante ricordare che una gengivite complicata si può trasformare in ascesso parodontale e una carie profonda può evolvere in ascesso dentale con complicanze sia dolorose che infettive, ovviamente dannose per il nascituro.
L’integrazione del fluoro per la salute della bocca il gravidanza
Dal terzo mese di gravidanza è utile la somministrazione del fluoro, in pastiglie, in quantità di 1 mg al dì, che può essere anche sciolto in bocca liberando ioni fluoro che possono agire su eventuali zone demineralizzate dei denti della madre, promuovendo la rimineralizzazione. Il fluoro non è un farmaco quindi non si parla di somministrazione ma di integrazione, come per le vitamine.
Il fluoro, che somministrato dalla nascita accompagnerà il nascituro fino all’età di 12-14 anni, risulta di fondamentale importanza – come dimostrato in innumerevoli lavori scientifici – per la formazione di uno smalto più resistente. È importante, per la salute della bocca in gravidanza, compatibilmente con le condizioni generali, mantenere una dieta ricca di calcio, (latticini, formaggi), di vitamine e sali minerali, evitando invece caramelle e pasticcini, cibi ricchi in zuccheri, di consistenza molle che facilmente aderiscono alle superfici dentali e sono cariogeni.
Come dovrà assumerlo il bambino
Il bimbo alla nascita potrà iniziare ad assumere il fluoro in gocce prima e in pastiglie poi, e dovrà farlo per almeno 250 giorni all’anno affinché sia efficace. Avere denti più resistenti con un piccolo investimento nel fluoro vuol dire risparmiare in cure odontoiatriche. Questo perchè anche i denti decidui (da latte) devono comunque essere curati correttamente e sin dalla loro comparsa, così come i denti definitivi. Se un dente da latte si caria e non viene rapidamente curato può talvolta provocare dolore al bimbo e determinare uno stato infettivo locale che può interessare il dente definitivo sottostante, già formato e che si sta sviluppando. Inoltre un dente da latte non curato è ovviamente destinato a durare di meno in arcata e quindi “cadere” prima; il suo posto sarà occupato dal dente più vicino, definitivo che non necessariamente sarà il dente definitivo corrispondente, provocando una situazione che necessiterà di trattamento ortodontico.
Le buone prassi sin da piccoli
La sigillatura degli elementi dentari è una tecnica non invasiva e risulta estremamente importante nella prevenzione della carie. Molta attenzione dovrà essere effettuata nell’uso del ciuccio o del biberon che non dovrebbero essere addolciti con zucchero o miele, come non dovrebbero essere date le caramelle; o le camomille zuccherate prima di addormentarsi, ne’ merendine durante la giornata, se non si ha l’accortezza di lavare i denti subito dopo. Questo perchè gli zuccheri determinano un ambiente acido dove alcuni microrganismi, che conosciamo come batteri, facilmente aggrediscono lo smalto.
La pulizia dentale
La pulizia dentale dovrebbe avvenire almeno tre volte al giorno, intervallo ideale affinché non si depositi ed agisca la placca dentale. Le pastiglie rilevatrici di placca in vendita nelle farmacie vengono sciolte in bocca dai bambini dopo lo spazzolamento dei denti la sera e colorano le parti di dente non correttamente pulite. Così facendo vengono evidenziate le aree dove è necessario un ulteriore spazzolamento. È questo un valido metodo per imparare a domicilio la corretta igiene della bocca anche in modo poco impegnativo, quasi divertente. Nei bambini il ciuccio e il biberon possono anche essere responsabili di importanti danni dento-scheletrici se usati per un periodo prolungato, oltre all’azione negativa sullo smalto già vista.
Perchè usare il ciuccio è sbagliato
È frequente per gli specialisti visitare bambini con alterazioni a livello mascellare anche importanti; la continua azione meccanica del ciuccio determina uno sviluppo eccessivo della parte anteriore del mascellare superiore. Anche i denti anteriori saranno quindi molto più in avanti. Questi bambini presentano un palato stretto, con denti che non hanno sufficiente spazio per erompere; necessitano anche di un trattamento di espansione del mascellare. Se non si riesce ad eliminare l’abitudine viziata del ciuccio, progressivamente gli si sostituirà il dito, che risulta essere molto più efficace nel determinare le alterazioni scheletriche e dentali; questo perchè ha maggiore consistenza. Per azione del dito spesso anche la mandibola va incontro ad alterazioni opposte rispetto al mascellare in quanto ne viene ostacolato lo sviluppo.
Il morso aperto nei bambini
Indipendentemente da come i bambini succhiano il dito, si costituisce un “morso aperto”, con i denti dell’arcata superiore e inferiore che non si incontrano. In questi casi la lingua entra sempre in quello spazio, in modo involontario e incontrollato. Essa fa in modo che il bambino acquisisca delle abitudini viziate – come difetti di pronuncia – , che solo l’intervento del foniatra prima e della logopedista poi saranno in grado di correggere.
In ortodonzia è ormai acclarata la collaborazione tra l’odontoiatra, l’ortodonzista, il foniatra, la logopedista, per il trattamento di molte malocclusioni. L’obiettivo è di affinchè il risultato finale sia stabile nel tempo, cosa che non potrà mai essere se le abitudini viziate non vengono rimosse: ecco l’utilità della prevenzione. In casi come questi solo evitando l’uso prolungato del biberon o del ciuccio avremo evitato il tipo di malocclusione da essi provocata.
(Dr. M. Finotti)
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