Dal dentista sarà capitato a tutti di dover compilare un’anamnesi relativa al proprio stato di salute, ai farmaci regolarmente assunti, alle allergie, alle abitudini di vita. Per l’odontoiatra si tratta di un momento molto importante onde poter arrivare ad una diagnosi ed un piano di cura che tenga conto a 360° delle particolarità di ogni paziente.
Molti farmaci possono influire nella pianificazione di alcuni interventi come l’implantologia. Si pensi, ad esempio, ai bifosfonati (farmaci utilizzati nella cura dell’osteoporosi o nelle chemioterapie), agli anticoagulanti e agli antiaggreganti. Recenti studi hanno evidenziato come i farmaci più utilizzati nel trattamento della depressione (SSRI) come ad esempio celexa, paxil,lexapro, prozac ,zoloft,etc.possano aumentare il rischio di fallimento degli impianti dentali.
Era già stata stabilita una correlazione tra tali farmaci con una ridotta crescita dell’osso e l’aumento di rischio di fratture ossee. La preoccupazione ora deriva dagli effetti collaterali degli antidepressivi in quanto si tratta di elementi che influiscono sul processo di guarigione e di osteointegrazione.
- Osteoporosi
- Acatisia (disturbo caratterizzato dalla necessità di muovere in continuazione testa e mascella).
- Digrignamento
- Secchezza bocca
- Bruciore della bocca
Con uno studio pubblicato sul Journal of Dental Research si è voluto valutare l’associazione tra assunzione di farmaci antidepressivi e il rischio di fallimento di impianti dentali osteointegrati. Dai 490 pazienti analizzati è emerso un tasso di fallimento pari al 10,6% per i soggetti in cura con SSRI rispetto al 4,6% per i pazienti non utilizzatori. L’OMG stima che oggi più di 350 milioni di persone nel mondo soffrono di tale malattia. Alla luce di quanto esposto, è molto importante per l’odontoiatra essere messo a conoscenza delle terapie in essere dei propri pazienti onde poter pianificare nel miglior modo possibile le cure di cui necessitano.
Fonte: Odontoiatria33
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