Da sempre il fumo di tabacco è considerato un fattore di rischio per la salute orale e numerosi studi hanno dimostrato che il fumo è associato a una frequenza quasi doppia di fallimenti implantari.
Numerose ricerche hanno mostrato che la nicotina assorbita dalla mucosa orale può ostacolare la guarigione del tessuto parodontale e peggiorare la salute perimplantare. Si ritiene inoltre che il tabacco intacchi la funzione dei fibroblasti, riduca la produzione di collagene e aumenti le criticità vascolari; c’è inoltre un effetto negativo sulla funzionalità del sistema immunitario.
Inoltre una recente revisione della letteratura, effettuata dall’Università di Rio de Janeiro, ha evidenziato che la perdita di tessuto osseo marginale è maggiore nei fumatori rispetto ai non fumatori. Tra gli amanti delle bionde, si è rivelato anche una maggiore perdita di osso marginale nella mascella rispetto alla mandibola.
«Il biofilm batterico – sostengono gli autori – tende ad aderire più rapidamente alle cellule epiteliali dei fumatori e questo può provocare un aumento nell’incidenza di complicazioni di natura biologica, come le mucositi e le perimplantiti; di conseguenza, questo potrebbe portare a un aumento del tasso di perdita ossea perimplantare».
Da quanto emerge dalla letteratura, gli esperti non hanno ancora raggiunto un consenso riguardo alle procedure che possano minimizzare il rischio del fumo sulla salute degli impianti.