La gnatologia si occupa dei disturbi legati all’alterata funzione dei mascellari, dei muscoli e delle articolazioni temporo-mandibolari (ATM) ad essa correlate. Si potrebbe pensare che il tutto sia esclusivamente circoscritto al cavo orale ma in realtà la problematica è ben più ampia.
Disturbi di questo genere, oltre a poter compromettere anche le funzioni masticatorie, di deglutizione e di fonazione, possono coinvolgere organi ed apparati sia contigui che a distanza con possibili problemi cervicali ed alla colonna in genere, posturali, all’apparato della vista e dell’udito; tutto questo corredo di disturbi ovviamente può avere risvolti anche psicologici importanti.
Una patologia gnatologica piuttosto diffusa è il Bruxismo che consiste nel digrignamento dei denti, dovuto alla contrazione della muscolatura masticatoria; Si tratta di un comportamento involontario e para-funzionale che capita soprattutto durante la fase del sonno. Per questo motivo il paziente solitamente non si accorge della problematica che invece è immediatamente riconoscibile durante la visita dentistica. Lo sfregamento dei denti infatti, provoca uno stato di usura dello smalto dentale facilitando la formazione di carie. altra manifestazione clinica può essere il serramento in questo caso senza scivolamento tra loro delle superfici dentali; la diagnosi di bruxismo oltre che dalle manifestazioni cliniche, usura dei denti non sempre però evidenziabile, può essere effettuata anche mediante la polisonnografia.
Cura del Bruxismo
E’ importante accorgersene e intervenire in tempo prima che la dentina venga scoperta con un forte rischio di carie. Come procedere per una cura del bruxismo? Prima di tutto, non bisogna sottovalutare i fastidi-dolori mandibolari o mascellari del mattino o i disturbi legati all’elevata sensibilità di denti a caldo e freddo o delle gengive.
Il Bruxismo è un fenomeno rumoroso, tanto da disturbare il sonno della persona che ci dorme vicino ma anche in stanze vicine. La cura del bruxismo è piuttosto complessa per via delle numerose cause possibili e delle molteplici strutture dell’organismo interessate da questa patologia. Il bite, ovvero un dispositivo mobile realizzato in resina dura, su misura in funzione delle arcate e dell’occlusione del paziente, è il trattamento più conosciuto: il bite evita solamente l’usura dentale frapponendosi tra le due arcate riducendo l’usura denti. Il bite, portato di notte, protegge quindi i denti dal digrignamento senza però curare il digrignamento stesso.