Quando si parla di denti del giudizio, le domande più frequenti sono:
“è normale che non compaiano del tutto o in parte ?”
“ i denti del giudizio sono sempre destinati ad essere estratti ?”
L’evenienza che tutti o alcuni denti del giudizio (o terzi molari o ottavi) non compaiano, è sempre più diffusa a questo stadio dell’evoluzione umana. E’ possibile che soltanto uno o due si sviluppino, oppure che nessuno si formi: inoltre, essendo gli ultimi a comparire (all’incirca intorno alla maggiore età) alcuni denti del giudizio possono non trovare spazio per erompere in arcata e rimanere in parte o del tutto ritenuti nell’osso.
Quando si rende necessaria l’estrazione dei denti del giudizio?
Attualmente l’odontoiatria ha assunto una posizione maggiormente conservativa in merito a questo problema: se normalmente sviluppati e posizionati in arcata e se il tessuto gengivale è adeguatamente formato, si tende a preservare i denti del giudizio, anche nell’eventualità di un loro utilizzo a fini protesici.
Esistono però condizioni in cui è inevitabile procedere alla loro estrazione:
– quando è evidente l’assenza di spazio per l’eruzione in arcata (si interviene con un’estrazione precoce, prima della loro comparsa in arcata),
– quando si rende necessario, dal punto di vista ortodontico, recuperare spazio in arcata,
– quando in fase di sviluppo i denti del giudizio tendono ad assumere un’inclinazione non corretta,
– quando il dente compare in arcata parzialmente e parte della corona rimane sotto la gengiva: casi in cui si possono formare eventi ascessuali e infiammatori a causa dell’impossibilità di una corretta pulizia e fenomeni cariogeni in grado di coinvolgere anche il secondo molare attiguo,
– quando i denti del giudizio possono essere responsabili di tasche parodontali e dunque di riassorbimento osseo (piorrea),
– quando (dopo attenta valutazione odontoiatrica) sono ritenuti responsabili dell’affollamento dei denti anteriori.