Oggi è possibile eliminare le otturazioni in amalgama
L’odontoiatria naturale valuta il paziente in modo globale, non limitandosi a studiare l’esclusiva patologia presente all’interno della bocca ma cercando eventuali correlazioni presenti in tutto l’organismo, di [Clicca il titolo per proseguire] cui la bocca può esserne la conseguenza e un evento secondario. Facilmente si può pensare alle frequenti correlazioni presenti tra fastidi o dolori alla colonna vertebrale e le patologie occlusali, a come la situazione occlusale possa influenzare negativamente la stabilità della colonna vertebrale determinando cervicalgie, dorsalgie, cefalee oltre ai disturbi posturali. Il cavo orale poi rappresenta la prima barriera dei microorganismi che, in caso di cattiva igiene orale, vi possono alloggiare con il formarsi della placca prima e del tartaro poi. È risaputo che dal cavo orale i microorganismi possono migrare determinando importanti patologie cardiache e respiratorie.
Attenzione al mercurio
Nel 1991 la WHO (World Health Organization) ha pubblicato un documento secondo cui la maggior parte del mercurio presente nell’organismo dipende dalle otturazioni di amalgama. Il mercurio è riconosciuto tossico per il sistema immunitario e per il funzionamento dell’intero organismo. Dal cavo orale il Mercurio si diffonde infatti ai reni, al fegato, alle ghiandole, al cuore, al sistema nervoso centrale ed altri organi. Possono così manifestarsi segni di sofferenza a carico di tutti questi organi in modo ed entità variabile. È innegabile che il mercurio fuoriesca dall’amalgama, come pure che questo processo duri il periodo di durata delle otturazioni e che la conseguente esposizione, ovviamente, sia superiore all’esposizione cui normalmente è legata la popolazione senza otturazioni in amalgama. È risaputo che, anche dosi lievi, si può determinare accumulo nell’organismo in distretti ben specifici ed eventuali disturbi relativi. A tutt’oggi non è ancora evidente quali siano le diverse e soggettive risposte alla tossicità del mercurio, cosa che sarebbe di fondamentale importanza per riconoscere a priori gli individui sensibili o comunque a rischio.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) afferma che non esiste un valore di sicurezza per l’esposizione al mercurio e neppure un valore accettabile, mentre afferma non essere assolutamente accettabile il contatto con il mercurio per le donne in gravidanza.
Gli effetti del mercurio
Molti studi, soprattutto condotti nei paesi del Nord Europa, hanno evidenziato come l’eliminazione delle amalgame dentali sia stata correlata alla scomparsa di disturbi ai vari livelli dell’organismo (cefalee, vertigini, nausee, disturbi oculari, odore sgradevole nel cavo orale, gengiviti, disturbi del tratto gastrointestinale o urinario e molti altri). Capita nella nostra routine clinica la necessità di rimuovere non delle semplici amalgame, quindi otturazioni, ma delle importanti e complesse riabilitazioni protesiche in metallo resina o metallo ceramica che sviluppando correnti galvaniche abbiano determinato disturbi a livello del cavo orale, sapore “metallico, pigmentazioni dei tessuti molli e gengiviti od altri disturbi correlati, più importanti e generali.
I nuovi materiali biocompatibili
Alla luce di quanto detto l’amalgama è ormai un materiale obsoleto in odontoiatria ed è sostituito da materiali plastici e policarbonati biocompatibili e non dannosi per l’organismo. Con questi materiali è possibile attualmente anche essere più conservativi nelle cure dei nostri pazienti, potendo ricostruire elementi dentari ampiamente distrutti senza la necessità di protesizzazione.
Attualmente vi è la possibilità di protesizzare i nostri pazienti con manufatti protesici in ceramica pura in zirconio rivestito di ceramica, che ne permette – oltre al risultato funzionale – un’estetica ideale, migliorando da un punto di vista estetico gli inestetici bordi neri che usualmente comparivano al ritirarsi delle gengive. Molte protesi possono avere invece tra gli elementi costituenti delle leghe metalli nobili oppure non nobili che possono determinare delle intolleranze, allergie o disturbi più importanti ai pazienti che le portano.
Quali rischi causati da alcuni materiali
Sono note reazioni al cromo, al nichel, al cobalto, al palladio – solo per citare alcuni materiali – , che possono sì realizzare il risultato desiderato dal punto di vista funzionale ed estetico, ma al tempo stesso anche sviluppare nel paziente importanti disturbi a livello generale. L’uso nelle riabilitazioni orali di diversi metalli – evenienza frequente soprattutto laddove siano intervenuti diversi odontoiatri – può innescare, per la presenza della saliva che è un ottimo conduttore, delle correnti galvaniche con disturbi locali e generali.
Se per esempio pensiamo al palladio con capacità di inibire l’azione di alcuni enzimi e di sviluppare sensibilizzazione, o al nichel al quale si manifestano allergie, per citare alcuni esempi, ecco quanto sia importante nel nostro lavoro raggiungere il risultato attraverso la riabilitazione non solo della bocca ma anche del paziente. Nel momento in cui il nostro lavoro viene interpretato come mero tecnicismo, dove il risultato finale è la riabilitazione della bocca trattata e non il ripristino di una funzione d’organo come invece è la funzione del cavo orale inserito nell’organismo umano, il rischio di esporsi ad importanti insuccessi è evidente per l’odontoiatra. Allo stesso modo sono evidenti i rischi per la salute dei nostri pazienti.
(Dr. M. Finotti)