Implantologia dentale oggi
Per Implantologia si intende la branca dell’odontoiatria che ha avuto maggior sviluppo negli ultimi anni. Oggi non solo è possibile garantire ai pazienti impianti di elevato standard qualitativo, ma è possibile anche valutare [Clicca il titolo per proseguire] l’inserimento degli impianti come un intervento chirurgico individuale, vale a dire su misura del paziente e delle sue caratteristiche specifiche.
Quali fattori influenzano la decisione di utilizzare o meno un impianto
Sapevi che la presenza o assenza di “osso” non è l’unico fattore per decidere se utilizzare o no un impianto? Di fronte a due pazienti ideali, che hanno una quantità di osso ideale, che desiderano una riabilitazione implantare fissa e sono entrambi senza denti (edentuli), è possibile riscontrare situazioni locali e generali differenti. I due pazienti possono avere piani di trattamento di Implantologia dentale completamente diversi con differente numero di impianti e riabilitazione protesica. Grazie alla metodica radiologica Dentalscan possiamo valutare la quantità e la qualità del tessuto osseo a disposizione e allo stesso tempo evidenziare eventuali controindicazioni locali all’intervento di Implantologia. Di fronte a una qualità ossea scadente sarà consigliato un numero di impianti maggiore per garantire un adeguato sostegno alla protesi, sia fissa che mobile.
Il Carico Immediato e la tecnica All On Four
Di grande attualità è il Carico Immediato, che consiste nel posizionare la protesi subito dopo l’inserimento degli impianti entro le 36 ore. Questa tecnica di implantologia dentale dipende dalla quantità dell’ancoraggio degli impianti a livello osseo e quindi anche dalla qualità dell’osso dove vengono posizionati, oltre che dal numero e dal tipo degli impianti utilizzati. Sempre nel contesto del carico immediato una tecnica interessante è la riabilitazione protesica su 4 impianti (all on four) con la quale è possibile programmare al computer il posizionamento degli impianti con apposite guide precostruite.
Complicanze che possono manifestarsi e la tecnica “A cielo chiuso”
Esistono due problematiche: la prima è il margine di errore che può determinare l’imprecisione del manufatto protesico quando viene posizionato e fissato agli impianti appena inseriti; la seconda è il numero ridotto degli impianti. In questo caso la loro sollecitazione risulta elevata. Chiaramente, se si posizionano solo 4 impianti ove fino a poco tempo prima se ne posizionavano 8, 10 o 12, è scontato che almeno la quantità e la qualità ossea debbano essere elevate per permettere il posizionamento di impianti di lunghezza e diametro adeguati.
Altra tecnica attuale è l’implantologia a cielo chiuso, senza incidere la gengiva. Si tratta di una metodica meno invasiva che però espone a rischi ove la quantità ossea non sia elevata e non realizzabile associata, se necessaria, ad una tecnica rigenerativa o ricostruttiva. Solo grazie l’utilizzo dell’esame radiologico Dentalscan in fase di studio del paziente può dire se è applicabile o no la tecnica a cielo chiuso, che porta alcuni vantaggi. Tra questi la riduzione dei tempi di guarigione dell’edema e dell’ematoma successivo all’intervento di implantologia.
Una complicanza che può manifestarsi è legata alla carica batterica presente nella bocca di pazienti che non presentano un’igiene corretta. L’intervento di Implantologia in questi pazienti è a rischio di insuccesso perché la carica batterica è in grado di determinare l’infiammazione prima del tessuto gengivale e poi del tessuto osseo; tutto ciò può causare la perdita dell’impianto.
Patologie che mettono a rischio la buona riuscita dell’intervento
Il fumo
I pazienti fumatori possono essere riabilitati con l’Implantologia, nonostante il rischio di insuccesso sia più elevato che nei pazienti non fumatori sia a breve che a lungo termine. Questo è dovuto all’azione immediata sui processi di guarigione, subito dopo l’intervento chirurgico, e alle conseguenze negative che il fumo determina a livello della circolazione periferica e quindi dei processi di osteointegrazione.
Il diabete
Altra patologia che mette a rischio la buona riuscita dell’intervento è il diabete. In questo caso possiamo avere complicanze circolatorie che mettono a rischio il trattamento implantologico, per cui questi pazienti possono essere trattati ma con più bassa percentuale di successo. L’età non sembra aver importanza sul successo implantologico rispetto a quanto si credeva, per cui anche pazienti molto anziani attualmente vengono riabilitati con gli impianti.
La terapia radiante
Questa terapia a livello dei mascellari ha importanza, per cui si consiglia a chi ha subito terapia radiante di effettuare gli impianti o subito alla fine della terapia stessa oppure dopo un anno dalla fine della terapia.
Specifiche terapie farmacologiche
Può rappresentare una complicanza al fine della buona riuscita dell’intervento di implantologia anche l’assunzione di determinati farmaci, come ad esempio i Bifosfonati, utili per la cura dell’Osteoporosi, la cui assunzione può causare pur con percentuali molto basse lo sviluppo di necrosi nell’osso mascellare e mandibolare.
Concludendo l’implantologia per osteointegrazione, metodica scientificamente provata ed approvata dalla comunità scientifica internazionale, pur essendo una metodica chirurgica standardizzata va assolutamente individualizzata e definita da esperti in implantologia, in funzione delle caratteristiche locali, mascellari e mandibolari, e cliniche generali del paziente.
(Dr. M. Finotti)
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