Traumi dentali: alcuni utili consigli per i pazienti
I traumi dentali sono eventi accidentali che possono interessare i denti (decidui e permanenti) e i tessuti molli del distretto oro-facciale (labbra, mucose). Il Ministero della Salute [Clicca il titolo per proseguire] nelle sue Linee Guida parla di una incidenza annuale dei traumi dentali del 4,5%, con una prevalenza maggiore nei bambini in età prescolare e scolare. Soltanto il 25% dei casi avviene a carico di adolescenti e adulti. Gli elementi maggiormente coinvolti sono gli incisivi superiori, a causa della loro naturale posizione.
Dove questi avvengono?
Principalmente gli eventi traumatici che arrecano danno dentario possono verificarsi:
- in ambiente domestico: soprattutto in soggiorno – ossia lo spazio della casa maggiormente dedicato al tempo libero e al gioco, ma anche nelle scale, o con il pavimento bagnato o sugli spigoli appuntiti;
- in ambiente scolastico: in seguito a morsi di oggetti di cancelleria, litigi, cadute accidentali durante attività sportive e ricreative;
- in ambiente sportivo: urti, gomitate e cadute soprattutto negli sport da contatto come il basket, rugby, pallavolo, calcio etc, e pur meno frequentemente anche in sport senza contatto (nuoto, danza, equitazione);
- nei luoghi pubblici: piani sdrucciolevoli, lavori in corso, strade non ben mantenute, in caso di incidenti stradali, in conseguenza di morsicatura da animale, etc;
- durante il tempo libero: passeggiate in bicicletta, nei boschi, sulla spiaggia, uso di pattini a rotelle, skateboard, monopattino, etc.
Quali sono le cause di denti rotti?
L’incidenza dei traumi dentali aumenta con la difficoltà nella deambulazione tipica dei bambini della prima infanzia che muovono i primi passi, e nei bambini diversamente abili temporaneamente o permanentemente anche a causa dell’obesità in ogni fascia di età. Inoltre in bambini e adolescenti anche il carattere è importante: individui più vivaci hanno una maggiore probabilità di incorrere in traumi. La letteratura riporta traumi anche in relazione a interazioni con gli animali, soprattutto a livello di labbra e mucose dovuti a graffi e morsicature: in questi casi è fondamentale prevenire anche eventuali infezioni secondarie. Un elemento che può predisporre maggiormente ai traumi è anche l’ overjet dentale, ossia la distanza orizzontale fra i margini incisali degli incisivi superiori e i margini incisali degli incisivi inferiori, che aumenta generalmente nei bambini che hanno usato il ciuccio o succhiato il pollice oltre i 2 anni di età.
Quali sono le possibili conseguenze dei traumi dentali?
L’esito del trauma dentale è condizionato dall’entità e dalla tipologia dello stesso. Per quanto riguarda i denti permanenti la conseguenza peggiore è la perdita del dente a causa di una frattura della radice o di una avulsione completa non recuperata in tempi rapidi. Queste situazioni necessitano di riabilitazioni protesiche e/o implantari. Frequentemente i traumi dentali necessitano di terapie conservative estetiche per il ripristino della normale morfologia ed estetica del dente. Vi sono casi in cui l’elemento interessato diventa discromico, ossia può presentare un’alterazione del colore naturale anche a distanza di tempo dal trauma. Questo comporta la perdita di vitalità del dente e la necessaria devitalizzazione se la radice è completamente formata; in caso contrario si eseguirà un trattamento di apecificazione, che permette uno sviluppo completo della radice dentale che invece non si verificherebbe fisiologicamente.
Nel caso di traumi sui denti su elementi decidui bisogna sempre considerare eventuali danni alle gemme degli elementi permanenti, sia di natura estetica (alterazioni del colore del dente, deformazioni) sia strutturali (aree di iposviluppo dello smalto dentale) che però non possono essere confermati clinicamente né radiologicamente fino alla completa eruzione dell’elemento permanente corrispondente in arcata. È importante sapere che, se i traumi dentali interessano i denti decidui, questi modificano i tempi di permuta fisiologici.
Cosa fare in caso di dente rotto?
L’intervento in caso di trauma dentale deve essere tempestivo e specifico. Nel caso di trauma su denti permanenti si ricercano eventuali frammenti che devono essere recuperati e conservati fin da subito in soluzione fisiologica, latte o saliva: questo preserva il normale mantenimento della struttura dentale del frammento rendendo possibile un ripristino funzionale ed estetico. Nel caso di avulsione dell’elemento permanente, il dente deve essere sempre preso per la corona e non per la radice, ed essere inserito all’interno di soluzione fisiologica, latte o saliva. Si consiglia di recarsi il prima possibile dal dentista pediatrico di fiducia che, dopo aver raccolto l’anamnesi in maniera precisa, procederà con la terapia. È importante evitare ogni terapia fai da te e recarsi il prima possibile dal dentista pediatrico.
Quando il trauma avviene sui denti da latte, la conservazione di eventuali frammenti o dell’intero elemento se avulso interamente non è necessario perché il reimpianto dei denti da latte non è necessario, anzi potrebbe generare l’anchilosi del dente da latte con impossibilità di eruzione del dente permanente. Non è da sottovalutare la dinamica del trauma perché può indirizzare il sospetto di eventuali inclusioni di frammenti, fratture alle ossa, lussazioni e/o intrusioni dentali etc. Non devono essere esclusi eventuali sintomi come nausea, vomito, alterazioni della vista, perdita di coscienza, crisi convulsive, difficoltà del linguaggio, sanguinamenti e otorragie, vale a dire fuoriuscita di sangue dall’orecchio.
Prevenzione dei traumi
È impossibile una prevenzione totale dai traumi dentali. Sicuramente è possibile ridurre i fattori predisponenti e ridurne la gravità, attraverso vari gradi di prevenzione.
Le Linee Guida del Ministero della Salute raccomandano di:
- Adottare misure adatte a disincentivare la suzione non nutritiva dopo i 2 anni e interromperla entro l’anno successivo, come fattore di rischio per l’aumento di overjet.
- In caso di eccessivo overjet, informare i genitori dell’aumento del rischio di trauma dentale conseguente a caduta frontale e consigliare una valutazione ortodontica.
- Nelle scuole si raccomanda la formazione degli insegnanti e del personale non docente sui rischi da trauma dentale tramite idonei corsi di formazione, filmati, brochure e/o manuali.
- Informare e formare gli individui in età evolutiva sui rischi derivanti da comportamenti pericolosi sia per la sicurezza personale che altrui;
- In soggetti con problemi nel camminare, sovrappeso, iperattivi o soggetti frequentemente a traumi e cadute possono essere fabbricati dei paradenti.
In soggetti che svolgono sport da contatto si raccomanda l’utilizzo di caschi, paradenti e/o maschere facciali in funzione dell’attività sportiva svolta.
FOTO Andrea Piacquadio