Cos’è una Protesi fissa?
È un dispositivo medico su misura non rimovibile dal paziente. Si fissa ai denti o agli impianti mediante diversi sistemi di fissazione (cemento, viti, etc) ed è realizzata sulla base della prescrizione formulata per iscritto dallo studio dentistico.
Qual è la sua funzione?
Ha la funzione di proteggere gli elementi dentali rinforzando la corona e/o di sostituire i denti mancanti, appoggiandosi a pilastri detti monconi. Questi possono essere denti o impianti.
Quali sono le buone regole per l’alimentazione con una protesi fissa provvisoria?
La protesi fissa provvisoria è adattata ad una funzione masticatoria delicata, la cementazione provvisoria che permette una rimozione comoda durante le cure. È meglio evitare di masticare cibi troppo appiccicosi o particolarmente duri, gomme da masticare, caramelle gommose, ecc. Nel caso in cui la protesi si staccasse e non si abbia la possibilità di farla ricementare a breve non è consigliabile tenerla in bocca durante la masticazione e la notte, per evitare il rischio di ingoiarla.
E quali invece con una protesi fissa definitiva?
Una volta consegnata la protesi fissa definitiva il paziente dovrebbe essere in grado di mangiare i diversi alimenti: la protesi fissa infatti è progettata per recuperare la funzione masticatoria. Raccomandiamo soltanto di evitare cibi particolarmente duri o traumi violenti (schiacciare noci o torrone duro, spezzare oggetti).
Come curare i denti?
Spazzolandoli tre volte al giorno, dopo ogni pasto o spuntino, seguendo le buone regole per la pulizia. Utilizzare il filo interdentale per protesi fissa (Superfloss, ImplantFloss etc.) almeno una volta al giorno. In presenza di una protesi fissa composta da più elementi dentari è impossibile usare il filo interdentale generico. Il mancato uso del filo per protesi fissa, o se indicato, dello scovolino, potrà comportare infiammazione gengivale e modifiche al risultato estetico.
Ogni quanto tempo è consigliata una visita di controllo?
Ogni quattro/sei mesi. In alcuni casi il manufatto è stato fissato con un cemento temporaneo per permetterci, in occasione della visita di controllo, di staccarlo per la verifica dello stato dei monconi e quindi di riattaccarlo, ma questo solo per un periodo limitato di tempo. Sugli elementi naturali, per conservarli il più a lungo possibile, è opportuno usare cementi definitivi.
È davvero importante rimettere un dente estratto? Ci possono essere delle conseguenze se non lo faccio?
La perdita di un elemento dentario, se non compensata, provoca nel tempo dei problemi. Questi consistono soprattutto nello spostamento dei denti vicini: più raramente “avanti” al dente perduto si potrà spostare indietro, e frequentemente quello “indietro” in avanti. Contemporaneamente il dente corrispondente nell’arcata antagonista tenderà ad estrudersi, cioè ad “allungarsi” fuori della sua sede per la mancanza di uno stop. In pratica l’organismo tenderà a richiudere lo spazio che si è venuto a creare, ma in modo non corretto favorendo lo spostamento dei denti.
Quanto tempo posso aspettare prima di mettere un dente in sostituzione?
Aspettare molto tempo significa non avere più uno spazio a disposizione per poter riposizionare un dente in sostituzione. Oltre alla perdita di funzionalità del dente corrispondente, antagonista, cosa decisamente più grave è l’alterazione dell’equilibrio occlusale con ripercussioni anche extraorali a livello dell’articolazione temporo-mandibolare. Nel tempo poi queste possono interessare anche la colonna vertebrale, le orecchie, gli occhi, la postura.
È meglio sostituire i denti con l’implantologia o con il metodo tradizionale del ponte?
Quando è possibile è meglio ricorrere all’implantologia. Essa permette di non rimpicciolire, limandoli, i denti vicini come invece è necessario nel caso della preparazione di un ponte. Pur essendo una tecnica chirurgica è decisamente più conservativa in quanto salvaguardia gli elementi dentari.
È vero che con il metodo tradizionale del ponte i costi sono inferiori?
I costi più alti dell’implantologia sono compensati da un solo elemento protesico. Nel caso del ponte tradizionale si ha il risparmio relativo all’impianto ma gli elementi protesici sono 3: l’elemento mancante e i due denti pilastro. Nel caso del ponte tradizionale bisogna aggiungere anche i costi biologici legati alla preparazione dei denti contigui.
Se ho una capsula dovrò necessariamente devitalizzare il dente?
Molte persone credono che se si ha una capsula su un dente alla fine il dente dovrà essere devitalizzato: in realtà le capsule non determinano quest’effetto. Se per un dente già coperto dalla capsula è necessaria la devitalizzazione, può essere perché la carie ha colpito il dente sotto la capsula.
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